LUI E LEI (Ancora un giro di giostra)

Erano appena tornati a casa dopo la visita.

Lui era rassegnato, triste, agitato.

Lei era sempre la stessa, solo un po' piu' stanca, piu' lenta, affannata.

Lui non riusciva a capire quanto si fosse resa conto di quello che stava accadendo, quantomeno non riusciva a comprendere se percepisse che quella, poteva essere la loro ultima notte insieme.

Avrebbero dovuto comunque mangiare qualcosa, anche se nessuno dei due, nell' ultimo periodo, aveva avuto molto appetito.

Era arrivata con fatica al letto.

Lui l' aveva aiutata a sistemarsi, l' aveva sentita sospirare profondamente, nessun lamento.

In realtà non l' aveva mai sentita lamentarsi in piu' di otto anni di convivenza.

Spense la luce principale e accese la piccola abatjour.

La guardò per qualche secondo e si spostò in cucina.

I movimenti erano dettati dall' abitudine e la necessità, piuttosto che dalla volontà.

Prese la pentola, mise a scaldare l' acqua e in un altro pentolino avrebbe cotto due uova.

Negli ultimi giorni erano diventati il suo piatto preferito. Lei le adorava.

Lui avrebbe mangiato pasta e olio, il massimo che il suo corpo poteva accettare.

La visita di quel tardo pomeriggio non aveva avuto un esito inaspettato.

Sapeva bene che quel momento sarebbe arrivato, talmente bene da aver vissuto l' ultimo anno senza mai un momento di pace interiore.

Un continuo stato d' ansia , preoccupazione e agitazione.

Ogni volta che si allontanava da Lei, era in pensiero, dentro soffriva piu' di quanto desse a vedere.

Quando erano insieme, soffriva, piu' di quanto desse a vedere.

Ascoltava il suo respiro, era in attesa dei segnali a cui lo avevano preparato durante le visite precedenti.

Quel pomeriggio il Dottore era stato molto chiaro.

<<Il cuore è appeso a un filo troppo sottile per pensare di poter resistere.>>

Glielo aveva detto anche la settimana precedente.

Ed anche il mese prima.

<<E' stata anche troppo forte fino ad oggi. Gli organi stanno collassando, i polmoni sono attaccati e compromessi dal liquido.>>

Le uova erano rimaste come le aveva posizionate, intatte, tranne che per un triangolino che era servito come scusa per mandar giù le pastiglie.

Lui aveva condito la pasta ma con la coda dell' occhio più guardava le uova, piu' il senso razionale di dover mangiare, perdeva il confronto con il frastuono di agitazione che saliva dallo stomaco.

Quando ci si innamora, per descrivere quella sensazione, si dice di sentire "le farfalle nello stomaco".

Lui le sentiva mentre soffriva, ma non faceva poi tanta differenza. Si soffre per amore, si soffre per la vita, si soffre per i ricordi, si soffre semplicemente per la sofferenza.

Forse soffrire e amare sono un po' la stessa cosa, nessuna può  davvero prescindere dall' altra.

Lei tornò a fatica verso la camera da letto, e Lui lavò i piatti cercando di far meno rumore possibile.

Soprattutto nelle ultime notti aveva avuto la sensazione che Lei si agitasse a letto quando Lui provava a dormirle affianco.

Non sapeva se fosse dovuto alla difficoltà nel respirare, a quella tosse maledetta o alla preoccupazione che solo certe notti nella vita possono scavare dentro.

La realtà era che non sapeva neanche se fosse Lei a soffrire della sua presenza, o Lui a non reggere la paura di sentirla soffrire.

La vita, alcune giornate, alcuni momenti, possono essere lunghi, interminabili, eterni.

Niente è paragonabile alla sofferenza di chi ha dovuto affrontare il buio e il tempo rallentato di certe notti, in cui sembra che niente e nessuno possa aiutarti, in cui sembra che  niente e nessuno possa far sorgere nuovamente il sole, la mattina successiva.

Invece la magia della vita sta tutta li.

Per quanto a volte sembra impossibile, anche la notte piu' buia, nella quale al principio dell' albeggiare, pur di non staccarti da quel momento ti ci sei pure affezionato, finirà.

E per il mondo, per tutti quelli che lo abitano, sorgerà il sole.

Lui dormiva oramai da due settimane nella stanza accanto.

-CONTINUA- Lui e Lei- Ancora un giro di giostra (2023)