CONCLAVE : Il club più esclusivo al mondo

Il conclave, dal latino cum clave , ovvero chiuso a chiave, e’ la massima espressione tra il potere “spirituale” della chiesa, e il potere “terreno” degli uomini.

Un centinaio di cardinali, nel 2025 saranno ben 138, sono chiamati ad eleggere il nuovo Papa, ovvero, il successore di San Pietro.

Le regole di ingaggio sono poche, semplici e straordinariamente efficaci.

Nel tempo della condivisione, del mostrare ogni passaggio della propria vita e nel pubblicare qualsiasi notizia in tempo reale, il conclave è davvero il più grande e forse, il più esclusivo club al mondo.

Come dicevamo, i cardinali elettori (devono avere meno di 80 anni al momento della morte del Papa), vengono chiusi “cum clave” all’interno della cappella sistina.

Per i pasti e la notte, si spostano al Residence Santa Marta, e in questo trasferimento è garantita la massima riservatezza oltre il controllo verso qualsiasi possibile contatto con il mondo esterno.

Una fuga di notizie, ai pochissimi civili ammessi ai lavori, costerebbe la scomunica perenne, mentre per i cardinali, non è prevista nessuna sanzione: vige la fiducia nella più alta moralità richiesta.

Al termine di ogni votazione, le schede di voto vengono bruciate nella stufa installata per l’occasione all’interno della Capella Sistina, dalla quale tutto il mondo attende la famosa fumata. Colorante nero in caso di quorum non raggiunto, colorante bianco se i Cardinali hanno trovato un accordo.

A quel punto al Papa viene chiesto formalmente se accetta la nomina, e in caso di risposta affermativa, con quale nome vuole essere chiamato.

Le domande e le relative risposte, vengono pronunciate, ancora oggi, in latino.

Dopo una preghiera collettiva, il nuovo Pontefice si sposta nella sala delle Lacrime.

Solitamente vengono preparati abiti in tre misure differenti, ma vi sono stati casi in cui nessuna delle tre era quella corretta.

E' il caso di Benedetto XVI, il quale  uscì sulla loggia della Basilica di San Pietro con un vistoso maglione nero sotto la talare bianca.

Soltanto dal 1978, con l’elezione di Giovanni Paolo II, il Papa pronuncia un discorso oltre alla benedizione Urbi et Orbi.

Sarebbe stata intenzione anche di Giovanni Paolo I, ma non gli fu concesso. I tempi comunque erano maturi, e da quel momento, passati solo alcuni decenni, si è passati dal “ se mi sbaglio mi corrigerete” al “Buonasera” di Francesco.

Cosa dirà il nuovo Papa una volta eletto?

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